Come ho conosciuto Giulia non saprei dirlo, i ricordi si perdono nella lontana infanzia. Come l’ho conosciuta musicalmente, invece, lo ricordo bene: avevo diciott’anni (lei due di meno) e decidemmo di mettere su un gruppo che si esibisse alla “Serata Fantasia”, la festa del liceo all’Imperiale. Insieme a me e a lei c’erano Alessio Petracchi ed Enrico Mezzadri. Ci cimentammo nella poco impegnativa Van Diemend’s Land degli U2 e in un’improbabile versione di Stairway to Heaven priva di tutta l’ultima parte (dall’assolo di chitarra in poi). Ero alle prime armi, per la prima volta mi esibivo davanti a un pubblico e me la facevo sotto dalla paura. In quel periodo mi sforzavo di acquisire una tecnica almeno decente come chitarrista, mentre a lei riusciva già bene e con facilità tutto: suonare (qualunque cosa), cantare, trovare gli accordi all’istante… Abbiamo suonato insieme tante volte e in diverse occasioni: feste della scuola, feste parrocchiali, compleanni, ecc. La più bella fu forse quella del “Cantagiovane”, lo spettacolo al Teatro Verdi che riunì tutti i gruppi giovanili della diocesi. Era il ’94, noi accompagnavamo i cori delle diverse parrocchie, io alla chitarra e lei, come sempre, alla batteria. Due anni dopo feci la mia scelta di vita, che mi portò fuori da Montecatini per seguire la mia vocazione francescana. Dentro di me avevo il desidero di poterla incontrare di nuovo, e magari suonare di nuovo insieme. Un giorno la notizia terribile mi arrivò per telefono e fu una mazzata. Al funerale rimasi colpito dal calore, dalla partecipazione di tantissimi giovani. Si toccava con mano quanto ognuno avesse ricevuto da Giulia qualcosa di bello, di significativo. La passione per la musica è una cosa straordinaria, pensai, forse non c’è nessun’altra cosa al mondo che abbia la stessa potenza comunicativa. In quel momento della mia vita quella passione era stata messa un po’ da parte, pensando che non fosse così importante, ma quel giorno compresi che mi stavo sbagliando. Mi venne spontaneo ricominciare a scrivere canzoni e la prima fu per lei, in suo ricordo. In alcuni versi provai ad esprimere l’immagine di Giulia che mi era rimasta: “Ricordo il tuo sorriso/la gioia semplice/la tua presenza umile, sincera/la fede nel Signore/la voglia di donare/la musica nel cuore per sognare”.
fra Federico
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